Crediti
“Lost For Words” è una produzione Spellbound in collaborazione con Avvertenze Generali 2011 e Amat Civitanova Danza 2012 con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Lazio
“LOST FOR WORDS “è STATA L’UNICA PRODUZIONE EUROPEA ASSEGNATARIA DI UN NDP (NATIONAL DANCE PROJECT) SUBSIDY NEGLI STATI UNITI PER LA STAGIONE 2012/2013.
Studio I (durata 20’): Creazione per Avvertenze Generali 2011 prima assoluta 21 Luglio 2011, Bolzano Avvertenze Generali
Studio II (durata 25’): Creazione per Civitanova Danza Amat 2012 prima assoluta 12 Luglio 2012, Civitanova Festival
Studio III (durata 18’) : Creazione per Regione Lazio 2013 Debutto 16 maggio 2013, Tuscania Supercinema
regia e coreografia Mauro Astolfi
interpreti Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Claudia Mezzolla, Giovanni La Rocca, Cosmo Sancilio, Yadira Rodriguez Fernandez, Violeta Wulff Mena, Fabio Cavallo
disegno luci Marco Policastro
video
Duration 63’
musiche studio I Loscill, HIF Biber
musiche studio II B. Frost, D.Bjarnason, J.Hopkins, A.Ibragimova, A Winged Victory for the Sullen
Studio III – musiche originali Carlo Alfano
NOTE DI REGIA
Sconfitti da un’ invasione di parole vuote… Il corpo inizialmente cerca di opporsi, ma alla fine si accomoda anche perchè vede che molti altri fanno finta di capire e di essere d’accordo. Progetti dialettici e slogan vari che invadono il linguaggio e intralciano la mente e il lavoro… Il corpo a questo punto deve trovare la forza e il potere di liberarsi dalle parole vuote, il movimento diventa qualcosa che ci aiuta a girare tra la gente e a scoprire che dietro molta di questa gente, spesso… non c’è nulla..
La scena iniziale riprende l’ultima immagine della prima parte di Lost for words per unire i due paesaggi. Ma nel secondo step si entra immediatamente in un prospettiva visuale ed emozionale più complessa..una creazione su diversi livelli di atmosfere a volte sovrapposte. L’analisi della comunicazione priva di parole proposta dalla suggestione del titolo arriva ad una sua maturità nella compulsiva ricerca dell’altro,nel tentativo di non interrompere la relazione autentica e pura del corpo… l’intera struttura di Lost for Words studio II e’ attraversata da un vibrazione continua dove lo studio coreografico contiene la soluzione finale di questa spasmodica ricerca di comprensione di qualcosa che solo alla fine, dopo l’ultimo tentativo di parlarsi, senza che la bocca possa aprirsi..tutto per un attimo si ferma e comincia ad aprirsi un varco…
Lost For Words studio III è l’ultimo atto di questa trilogia un processo al “sistema parlato” e falsato dei rapporti umani… un rifiuto a prendere sul serio e a considerare come attendibile una confessione, una testimonianza. Gli interrogati non parleranno, ma daranno risposte a domande non fatte, risposte reali, concrete… L’interrogatorio è la visione iniziale, la scena d’apertura di questo terzo stadio, che altro non vuole essere che il disperato tentativo di far parlare chi ormai ha perso tutte le parole possibili… in assenza di parole veritiere e non confuse,gli interrogati stessi saranno le risposte…
Questo terzo quadro racconta anche di un ultimo tentativo di recuperare un po’ del potere della parola, quasi a ritornare ad un fondamentale insegnamento del maestro spirituale egizio Ptahhopte che recitava… “Per poter essere forte diventa un artista della parola; perché la forza dell’ uomo è nella lingua, e la parola è più potente di ogni arma”… Lost for Words studio III non contraddice in sostanza lo “spirito” e la suggestione dei primi due capitoli di Lost for Words..ma cerca solo di ricollegare la parola ad un significato puro e diretto… un linguaggio che non sottenda un altro significato.
Mauro Astolfi